Dr. Salvatore Capobianco

Direttore della Struttura Dipartimentale

Centro di Riferimento Regionale

per la Retinopatia del Prematuro

presso l'Ospedale Pediatrico Santobono di Napoli

 

 

                           

LA MIOPIA NELL'INFANZIA

 

 

MIOPIA: è fondamentalmente legata ad un bulbo oculare troppo lungo per cui il fuoco del sistema ottico dell'occhio miope cade al davanti della retina.

Ciò avviene per un'eccessiva lunghezza dell'asse dell'occhio (è la causa più comune) o, molto raramente, per alterazione dell'indice di refrazione di uno dei mezzi diottrici dell'occhio.

Si parla di

 

Nonostante studi approfonditi e numerose attività di ricerca, la patogenesi di questa malattia resta sconosciuta.

È diventato chiaro negli ultimi tempi, che non c’è una singola causa di miopia, tre fattori contribuirebbero al suo sviluppo:

a)       correlazione tra sforzo visivo per vicino-accomodazione debole

b)       predisposizione ereditaria;

c)       relazione tra debolezza della sclera-pressione intraoculare.

I primi due fattori sono coinvolti in diverso grado nel periodo iniziale della miopia, il terzo nei gradi avanzati di miopia, determinando la sua ulteriore progressione.

Il primo segno della miopia è la ridotta acuità visiva per lontano, che in genere viene riportata alla norma con la correzione ottica. La miopia nel periodo della sua insorgenza, può essere transitoria; i disturbi tipici del bambino in età scolare, con miopia incipiente, comprendono l'affaticamento degli occhi a distanze di lavoro ravvicinate, l'annebbiamento degli oggetti distanti o dello scritto sulla lavagna. Essi preferiscono stare seduti nei primi banchi in classe, e possono aver necessità di occupare posti vicini allo schermo o al palcoscenico quando vanno al cinema o al teatro.

Per migliorare la foro visione, i miopi spesso stringono gli occhi in modo da ridurre le dimensioni della pupilla, determinando una specie di effetto foro stenopeico.

La miopia si corregge applicando davanti all'occhio una lente negativa. Nella miopia elevata il visus per lontano non sempre raggiunge i 10/10, anche con macula integra, la visione da vicino rimane invece buona ed è prova di integrità foveolare, anzi la visione da vicino è possibile senza che l'accomodazione sia sollecitata, per cui il miope è poco sensibile alla diminuzione del potere accomodativo del cristallino (presbiopia) dopo i 40 anni.

La qualità visiva migliora con l'applicazione delle lenti a contatto, queste, infatti, non provocano rimpicciolimento o distorsione periferica dell'immagine; inoltre, permettono una visione nitida in tutte quelle situazioni in cui gli occhiali non sono adeguati (ad esempio, durante l’attività sportiva). È importante, però, ricordare che le lenti a contatto rappresentano un “corpo estraneo” all’interno dell’occhio e, quindi, necessitano di una serie di accorgimenti di pulizia e manutenzione. Se questi non vengono osservati possono comparire problemi oculari acuti, quali infezioni (potenzialmente anche molto gravi) o cronici, determinati dalla minor ossigenazione della cornea.

Nel bambino  e nell’adolescente fino a 14-16 anni (a meno di problemi particolari) non sono indicate le lenti a contatto, sia per problemi di gestione, manutenzione e pulizia, sia perché nell’età infantile si ha un aumentato rischio di sensibilizzazione al materiale delle lenti a contatto (a causa della minor tollerabilità del sistema immunitario). Ciò potrebbe comportare l’impossibilità di portare le lenti a contatto nell’età adulta.

Dal punto di vista diagnostico:

Negli stadi iniziali della miopia non ci sono alterazioni evidenti nel fondo oculare. Nella miopia ereditaria o congenita ci sono alterazioni a livello del fondo, ma queste sono più caratteristiche della miopia elevata.

Nell'occhio fortemente miope

Tra le miopie da altre cause ricordiamo:

 


 

Il Dottore Salvatore Capobianco, Specialista Oculista per bambini e neonati, lavora presso l'Ospedale pediatrico Santobono di Napoli, in stretta collaborazione con i neonatologi ed i pediatri della Regione Campania

Si occupa  della cura dell' occhio bambino e del neonato.

Tra le patologie oculistiche più frequenti nel bambino ricordiamo lo strabismo, la dacriocistite (canaletto otturato), il calazio, i difetti di refrazione (miopia, ipermetropia, astigmatismo) che spesso provocano mal di testa, l'ambliopia (occhio pigro).

 

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Esse non possono e non debbono essere utilizzate per formulare una diagnosi. Questa può essere ottenuta solo consultando un medico specialista.

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