Direttore della Struttura Dipartimentale
Centro di Riferimento Regionale
per la Retinopatia del Prematuro
presso l'Ospedale Pediatrico Santobono di Napoli
LA MIOPIA NELL'INFANZIA
MIOPIA: è fondamentalmente legata ad un bulbo oculare troppo lungo per cui il fuoco del sistema ottico dell'occhio miope cade al davanti della retina.
Ciò avviene per un'eccessiva lunghezza dell'asse dell'occhio (è la causa più comune) o, molto raramente, per alterazione dell'indice di refrazione di uno dei mezzi diottrici dell'occhio.
Si parla di
miopia lieve quando il difetto compare nell'età scolare e tende ad aumentare fino intorno ai vent'anni, età in cui si stabilizza intorno alle 5 D;
nella miopia media si raggiungono le 10 D ed in quella elevata le 15 D e più;
la miopia elevata progressiva o maligna è una vera e propria malattia, spesso ereditaria (anche le forme più lievi presentano predisposizione ereditaria) ed evolutiva, può raggiungere valori fino a 30 D e si associa sempre ad una degenerazione corioretinica.
Nonostante studi approfonditi e numerose attività di ricerca, la patogenesi di questa malattia resta sconosciuta.
È diventato chiaro negli ultimi tempi, che non c’è una singola causa di miopia, tre fattori contribuirebbero al suo sviluppo:
a) correlazione tra sforzo visivo per vicino-accomodazione debole
b) predisposizione ereditaria;
c) relazione tra debolezza della sclera-pressione intraoculare.
I primi due fattori sono coinvolti in diverso grado nel periodo iniziale della miopia, il terzo nei gradi avanzati di miopia, determinando la sua ulteriore progressione.
Il primo segno della miopia è la ridotta acuità visiva per lontano, che in genere viene riportata alla norma con la correzione ottica. La miopia nel periodo della sua insorgenza, può essere transitoria; i disturbi tipici del bambino in età scolare, con miopia incipiente, comprendono l'affaticamento degli occhi a distanze di lavoro ravvicinate, l'annebbiamento degli oggetti distanti o dello scritto sulla lavagna. Essi preferiscono stare seduti nei primi banchi in classe, e possono aver necessità di occupare posti vicini allo schermo o al palcoscenico quando vanno al cinema o al teatro.
Per migliorare la foro visione, i miopi spesso stringono gli occhi in modo da ridurre le dimensioni della pupilla, determinando una specie di effetto foro stenopeico.
La miopia si corregge applicando davanti all'occhio una lente negativa. Nella miopia elevata il visus per lontano non sempre raggiunge i 10/10, anche con macula integra, la visione da vicino rimane invece buona ed è prova di integrità foveolare, anzi la visione da vicino è possibile senza che l'accomodazione sia sollecitata, per cui il miope è poco sensibile alla diminuzione del potere accomodativo del cristallino (presbiopia) dopo i 40 anni.
La qualità visiva migliora con
l'applicazione delle lenti a contatto,
queste, infatti, non provocano rimpicciolimento o distorsione periferica
dell'immagine; inoltre, permettono una visione nitida in tutte quelle situazioni
in cui gli occhiali non sono adeguati (ad esempio, durante l’attività sportiva).
Nel bambino e nell’adolescente fino a 14-16
anni (a meno di problemi particolari) non sono indicate le lenti a contatto, sia
per problemi di gestione, manutenzione e pulizia, sia perché nell’età infantile
si ha un aumentato rischio di sensibilizzazione al materiale delle lenti a
contatto (a causa della minor tollerabilità del sistema immunitario). Ciò
potrebbe comportare l’impossibilità di portare le lenti a contatto nell’età
adulta.
Dal punto di vista diagnostico:
il campo visivo mostra, nel miope, un aumento della macchia cieca ed un'amputazione periferica del quadrante temporale superiore;
la visione dei colori può essere alterata, specie nell'asse blu-giallo;
l'ERG può essere alterato a livello del complesso fotopico;
anche l'elettro-oculogramma è costantemente alterato.
Negli stadi iniziali della miopia non ci sono alterazioni evidenti nel fondo oculare. Nella miopia ereditaria o congenita ci sono alterazioni a livello del fondo, ma queste sono più caratteristiche della miopia elevata.
Nell'occhio fortemente miope
la muscolatura e le tuniche dell'occhio sono alterate;
I muscoli estrinseci sono iposviluppati;
i movimenti dell'occhio limitati;
il bulbo, per la sua lunghezza eccessiva può protrudere all'esterno;
la debolezza del muscolo ciliare determina esaurimento rapido nel lavoro da vicino;
la sclera, la coroide e la retina sono assottigliate, specie al polo posteriore, dove si può notare il cono miopico (atrofia corio-retinica) che circonda il nervo ottico e lascia vedere la sclera scoperta.
altre zone di atrofia si trovano al centro della retina; emorragie recidivanti della coroide, favorite da lacerazioni della membrana di Bruch, portano alla formazione della macchia di Fuchs, che causa diminuzione dell'acutezza visiva centrale.
spesso la sclera presenta un'ectasia al polo posteriore (stafiloma postico);
possono coesistere opacamento, fluidificazione e distacco di vitreo (possibile fenomeno delle mosche volanti o visione di lampi luminosi), glaucoma e distacco di retina.
Tra le miopie da altre cause ricordiamo:
le miopie da indice (per improvviso aumento della glicemia, per idratazione del cristallino nel diabetico, per aumento di refrazione del nucleo del cristallino nelle cataratte nucleari),
le miopie dovute alla curvatura corneale (cheratocono, microcornea) ed alcune miopie dovute alla curvatura del cristallino (sferofachia, lenticono, spasmo accomodativo, miopia notturna).
Alcuni farmaci possono provocare miopia transitoria,
come, d'altronde, le contusioni con aumento della curvatura del cristallino da edema o da spasmo del corpo ciliare e lacerazione di fibre della zonula.
Il Dottore Salvatore Capobianco, Specialista Oculista per bambini e neonati, lavora presso l'Ospedale pediatrico Santobono di Napoli, in stretta collaborazione con i neonatologi ed i pediatri della Regione Campania
Si occupa della cura dell' occhio bambino e del neonato.
Tra le patologie oculistiche più frequenti nel bambino ricordiamo lo strabismo, la dacriocistite (canaletto otturato), il calazio, i difetti di refrazione (miopia, ipermetropia, astigmatismo) che spesso provocano mal di testa, l'ambliopia (occhio pigro).
Per contatti: dr. Salvatore Capobianco
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nei pressi della Stazione F.F.S.S. di Mergellina)
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Tali pagine sono state create, solo a scopo didattico, per fornire notizie sulla fisiopatologia dell'occhio del bambino.
Esse non possono e non debbono essere utilizzate per formulare una diagnosi. Questa può essere ottenuta solo consultando un medico specialista.
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