Dr. Salvatore Capobianco

Direttore della Struttura Dipartimentale

Centro di Riferimento Regionale

per la Retinopatia del Prematuro

presso l'Ospedale Pediatrico Santobono di Napoli

 

 

                           

 

 

DACRIOCISTITE CONGENITA O DEL NEONATO

 

 

Patologia infiammatoria legata ad una ostruzione del dotto naso-lacrimale, è molto diffusa nei bambini. Volgarmente viene definita "canaletto otturato".

Il quadro clinico appare già alla nascita, ma spesso può presentarsi all'età di 1-2 mesi; si manifesta con lacrimazione e secrezione muco-purulenta cronica dall'occhio colpito. Il massaggio del sacco lacrimale (posto nella regione mediale ed inferiore rispetto all'occhio) può produrre la fuoriuscita di materiale purulento dai punti lacrimali inferiori confermando la diagnosi.

 

L’occhio di solito non è significativamente arrossato, non presenta fotofobia o altri disturbi.

E’ causata dalla persistenza di un sottile setto allo sbocco del canale naso-lacrimale con ristagno delle lacrime.

Se il sacco lacrimale appare ingrandito, esso potrebbe essere pieno di muco e pus, in tal caso l’ostruzione potrebbe interessare sia lo sbocco del sacco stesso che la sua estremità superiore, in tale caso si parla di mucocele o dacriocistocele.

 

 

La terapia consiste nell'instillazione di colliri antibiotici seguiti da massaggio del canale e del sacco lacrimale. Se la sintomatologia persiste è necessario effettuare il sondaggio del dotto naso-lacrimale, in anestesia generale con uno specillo. Tale intervento è indicato dopo i primi 5-6 mesi di età considerando che molte delle ostruzioni si aprono spontaneamente entro i primi mesi di vita.

Il più importante fattore che determina il periodo in cui intervenire per l'ostruzione del dotto naso-lacrimale è la frequenza e la gravità delle infezioni che si verificano in presenza di un ristagno di lacrime e muco.

In generale, esiste un sostanziale accordo fra gli oftalmologi a proposito dell'efficacia del sondaggio, sebbene molti studi anatomici abbiano dimostrato che le false strade sono probabilmente più comuni di quanto non si pensi.

D'altra parte, è stato dimostrato che l'80-90% dei bambini con ostruzione del dotto naso-lacrimale presenta una risoluzione dei sintomi durante i primi 9-12 mesi di vita se si mantiene la sterilità mediante antibiotici topici e se il sacco naso-lacrimale viene decompresso manualmente per evitare il ristagno.

Esiste una notevole differenza di opinioni sul periodo in cui eseguire il sondaggio. Alcuni oftalmologi raccomandano generalmente il sondaggio dopo 3-4 mesi, altri dopo 6 mesi di età, qualcuno attende di solito approssimativamente fino ad un anno di vita ed alcuni aspettano abitualmente fino al secondo anno di vita. Tuttavia, per chiarire queste controversie inerenti il periodo è importante che i segni e sintomi dell'ostruzione del dotto naso-lacrimale siano ridotti alla sola epifora, senza evidenza di infezione cronica. Anche un oftalmologo che normalmente attende fino a 1 anno di età per consigliare il sondaggio nella maggior parte dei casi può consigliare un sondaggio più precoce se l'infezione persistente diviene un problema nonostante i migliori sforzi compiuti dalla famiglia.

Secondo la nostra esperienza, il periodo migliore per eseguire il sondaggio è quello compreso tra i sei mesi e l’anno di vita.

Visualizza il filmato dell'intervento

Ai genitori si deve insegnare a comprimere il sacco lacrimale ed essi devono continuare questo trattamento a casa per mantenere il sacco vuoto. Quando è presente una secrezione spessa sulle palpebre oltre all'epifora, è preferibile aggiungere un collirio antibiotico alla compressione periodica e diretta del sacco lacrimale.

Gli obiettivi del trattamento sono rivolti alla prevenzione delle infezioni e a ridurre al minimo il ristagno. La terapia antibiotica topica deve essere istituita al primo segno di flogosi (presenza di una secrezione densa sulle palpebre) senza attendere che compaiano una congiuntivite secondaria o un processo infiammatorio del sacco lacrimale.

Se la secrezione sulle palpebre non può essere controllata con un particolare collirio, bisogna prendere in considerazione la possibilità di somministrare un antibiotico con un differente spettro di attività.

La coltura della secrezione può essere utile se l'infezione è particolarmente grave o insolitamente persistente.

I problemi inerenti il momento in cui eseguire il sondaggio comprendono non solo la possibilità di una risoluzione spontanea senza sondaggio, ma anche le problematiche anestesiologiche è infatti necessaria un'anestesia di breve durata me­diante inalazione con maschera. Non è necessaria l'intubazione endotracheale. Il tentativo di eseguire un sondaggio con il bambino sveglio è da evitare sempre, in quanto un movimento brusco del piccolo potrebbe causare un errore nella manovra chirurgica, con conseguente creazione di una falsa strada che potrebbe compromettere la risoluzione della patologia.

Fortunatamente, gran parte dei bambini con ostruzione del  dotto naso-lacrimale presenta un miglioramento della sintomatologia dopo il primo sondaggio, ma se l’epifora persiste, è indicata la ripetizione del sondaggio.

Nel caso, nonostante un secondo sondaggio, persista il quadro clinico possono essere indicate metodiche chirurgiche più complesse, da eseguire nel bambino più grandicello, quali l’intubazione bicanalicolare o la dacriocistorinostomia.

L’intubazione bicanalicolare o bicanalicolonasale consiste nell'introduzione di un sottile tubicino di silicone nell'intero sistema escretore lacrimale.

 

Visualizza il filmato dell'intubazione

Il tubicino viene inserito attraverso il canalicolo superiore e diretto verso il dotto naso-lacrimale per fuoriuscire poi dalle coane nasali. L'altro capo del tubicino, attraverso il canalicolo inferiore raggiunge anch’esso lo stesso percorso, si an­nodano, infine, i due capi del tubicino, fuoriusciti dal naso, in modo che il nodo non sporga dalla narice.

Il tubicino viene lasciato in sito per circa tre mesi in maniera da mantenere aperte le vie lacrimali.

 

 

 


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Il Dottore Salvatore Capobianco, Specialista Oculista per bambini e neonati, lavora presso l'Ospedale pediatrico Santobono di Napoli, in stretta collaborazione con i neonatologi ed i pediatri della Regione Campania

Si occupa  della cura dell' occhio bambino e del neonato.

Tra le patologie oculistiche più frequenti nel bambino ricordiamo lo strabismo, la dacriocistite (canaletto otturato), il calazio, i difetti di refrazione (miopia, ipermetropia, astigmatismo) che spesso provocano mal di testa, l'ambliopia (occhio pigro).

 

 

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